Uno studio di Michael Ramscar dell’Università di Tubingen in Germania,
dice che quando si arriva a essere anziani si ha avuto tempo per accumulare intelligenza, si è in grado di capire le emozioni degli altri e di conseguenza si diventa più saggi.
Un anziano potrebbe non essere così veloce nell’assorbire novità e cambiamenti, ma di sicuro ha accumulato così tanta conoscenza dall’essere rallentato nella elaborazione delle cose. Quindi il cervello umano nella vecchiaia lavora più lentamente solo perché ha memorizzato più informazioni e conoscenza nel tempo.
Ma non è bellissimo?.... Questa storia mi ha aperto nuovi scenari per il mio modo di pensare e su come allenare pazienza ed empatia. Sapere che con persone più giovani posso avere un ritmo più sostenuto e con persone più anziani un ritmo slower mi permette di rivedere tutta una serie di fattori importanti.
Per esempio la gestione del loro tempo e della quotidianità, già differente per interessi, carattere, predisposizioni, e ora tenendo anche conto di un ulteriore fattore: la velocità di elaborazione. Queste nuove informazioni, inoltre, mi permettono di capire ancora meglio quale tipo di rapporto posso avere quando affianco l’uno o l’altro.
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